Parma: la cultura dell’inclusione e della sostenibilità centrali per una tra le prime città ad Impatto Positivo d’Italia
Parma è tra le prime città ad impatto positivo d’Italia.
L’entusiasmo dimostrato dalle istituzioni, la solidarietà degli ambasciatori dell’impatto e l’energia instancabile delle associazioni di volontariato, hanno dato il via ad una serie di attività che perseguono gli obiettivi di cultura dell’inclusione e della sostenibilità.
Il progetto in questa città è già giunto alla seconda edizione, per ampliare il raggio delle buone azioni ed inglobare una fetta ancora più grande della sua comunità di cittadini.
Sono in fase di sviluppo ulteriori attività che supporteranno la comunità nella realizzazione di servizi e opere di benessere, un ulteriore circolo di energia solidale che influiranno sulla vita di tante famiglie.
Il valore della partecipazione al progetto non è limitato al progetto stesso.
La sua grandezza è aprire a nuove possibilità di collaborazione, in maniera sinergica e strategica, ottimizzando risorse e competenze.
In questo video ci sono alcune delle attività svolte negli ultimi due anni: piantumazione di una nuova area verde, formazione degli studenti sugli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU e nuovi veicoli per l’accompagnamento sociale.
“Questi progetti sono per noi fonte di grande soddisfazione. Dalla nostra trasformazione in Società Benefit nel 2020 abbiamo arricchito la nostra progettualità ampliando le nostre aree di intervento, continuando a dedicarci al mondo delle fragilità, di cui ci siamo sempre occupati con i nostri progetti di mobilità, ma unendo una particolare attenzione all’ambiente e coinvolgendo in progetti di formazione e sensibilizzazione le nuove generazioni, che saranno di fatto i cittadini del futuro, oltre che forieri di grande energia positiva” ha dichiarato Marco Mazzoni, amministratore delegato di PMG Italia. “Vedere i nostri stakeholder aderire ai nostri progetti con tanto entusiasmo e con tanto interesse ci gratifica e ci conferma che abbiamo fatto la scelta giusta. Di fatto, la dimensione ‘Benefit’ era già nel nostro DNA prima ancora della trasformazione giuridica.”
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