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Comune di Induno Olona
Descrizione del prodotto/servizio
Il comune di Induno Olona si trova in una posizione davvero invidiabile. Sorge all’inizio della Valceresio e della Valganna, alle pendici del monte Monarco; confina con i Comuni di Varese, Arcisate, Brinzio e Valganna e si estende su una superficie di 1246 ettari e conta 9786 abitanti, e con un tasso di incremento demografico tendenzialmente stabile.Lo si raggiunge seguendo la statale N. 344 Varese-Porto Ceresio, linea ferroviaria Milano- Porto Ceresio. Si può osservare l’andamento collinare del nostro territorio leggendo le quote di altitudine minime e massime di alcuni luoghi: si va dai 379 m sul livello del mare della frazione Olona, alla quota massima di 855 m sul livello del mare del monte Monarco. Essendo una zona prevalentemente collinare, la flora, la fauna e lo stesso clima sono tipici di un territorio prealpino.Il nome
Sull’origine del nome “Induno” (molto antico, anche se le prime notizie certe risalgono a dopo il 1200) esistono due ipotesi: la prima vuole una nascita Gallo-Celtica, poichè la parola “Dunum” indicava un luogo fortificato di solito posto su un poggio. La seconda ipotizza una derivazione latina “In Dunis” (Tra le dune) per le caratteristiche morfologiche del territorio prevalentemente alluvionale. La nascita di Induno può essere fatta risalire intorno al 450 a.C. epoca delle pacifiche invasioni galliche. Come mostrano i reperti rinvenuti in località “Pezza”, i Romani giunsero in questo luogo solo verso il I° secolo a.C.
Nel IX secolo d.C. Induno viene aggregata ai Longobardi di Castel Seprio, (reperto di quel periodo, la “torre-rudere” della Pezza e il Castello di Frascarolo; Il feudo viene con-cesso alla Pieve di Arcisate, passa poi alla chiesa milanese e quindi agli Arcimbaldi.
Nel 1160 a Frascarolo l’arcivescovo di Milano, Oberto da Pirovano, difende Varese dall’assalto dei Comaschi che parteggiano per il Barbarossa, occupando anche Induno.
Nel 1396 viene costruita in località “Quadronna” la prima chiesa, ora non più luogo di culto. Nel 1564 intorno alla Chiesa di S. Pietro in Silvis nasce la prima parrocchia, mentre nel 1574 viene ultimata la chiesa di S. Giovanni Battista, oggi un a delle due sedi parroc-chiali. Nel 1775, dopo la dominazione spagnola, Induno Olona entra a far parte dei 1492 comuni lombardi, collocati nell’Intendenza di Varese, poi, dopo la parentesi napoleonica viene inserito nel Distretto di Arcisate, allora provincia di Como.
Nel XIX secolo, Induno si trasforma da paese agricolo a paese industriale, grazie anche alla presenza del fiume Olona che alimenta sei opifici. Nel 1894 la ferrovia unisce Induno con Varese e Milano.
Nel 1927 per permettere a Varese di diventare capoluogo della neocostituita provincia il paese perde l’autonomia amministrativa e viene aggregato a Varese. Nel 1949, l’anno seguente l’esplosione della polveriera al confine con Arcisate, gli indunesi scelgono di staccarsi da Varese e il 25-10-1950 Induno diventa nuovamente comune auotonomo.
Nel 1951 si tengono le prime elezioni ed è eletto sindaco Felice Maroni.
Nel 1971 Induno Olona diviene sede della comunità montana della Valceresio, fino al trasferimento della Comunità Montana della Valceresio nella nuova nuova sede di Arcisate nel 1990.
Nel 1973 il paese ottiene la sua seconda parrocchia con la nascita della chiesa di S.Paolo Apostolo.
Nel nostro comune si rileva la presenza di edifici di grande fascino e ricchi di valenze storiche, quali il Castello Medici di Frascarolo, situato alle pendici del monte Monarco, l’antica chiesa di S. Pietro in Silvis e l’attuale Municipio. In paese vi sono altre testimonianze culturali importanti: la chiesa di S Giovanni Battista, il Santuario della Madonna di S. Bernardino, la torre-rudere della Pezza, la Villa Porro-Pirelli.
Da segnalare anche lo stabilimento delle Industrie Poretti,valido esempio di stile Liberty ed il museo Civico di Scienze Naturali, ricco di rocce, minerali e fossili provenienti dalla nostra zona.
«Per le notizie della parte storica e artistica ci si è avvalsi del CD “Induno Tour” realizzato nell’Anno Scolastico 1999/2000 dalla classe II B degli alunni della Scuola Media “Bruno